MANIA (O IPOMANIA) E DISTURBO BIPOLARE

 

foto disturbo bipolareDisturbo bipolare

Gli sbalzi di umore sono un’esperienza normale che tutti noi possiamo vivere e sperimentare nella nostra vita, se non è troppo intensa e dura poco tempo; ma quando si alternano periodi di vera e profonda depressione ad altri di mania o ipomania allora ci muoviamo nell’ambito della psicopatologia.
Nello specifico durante un episodio depressivo la persona può sperimentare alcuni tra i seguenti sintomi: abbassamento dell’umore, ma anche rabbia e irritazione, minore fiducia negli altri, crisi di pianto, minore voglia e piacere nello svolgere le attività abituali, minore capacità di provare e sentire sensazioni ed emozioni, minore energia e maggiore senso di stanchezza, difficoltà nel sonno e nell’alimentazione (in eccesso o in difetto), difficoltà di concentrazione e nel prendere decisioni, comportamenti eccessivamente aggressivi e irritati con sé e con gli altri, pensieri di inadeguatezza, di perdita di speranza per il futuro, di colpa, di autoaccusa e di rovina, chiusura in se stessi e riduzione delle attività quotidiane.
Quando la persona vive, invece, un episodio maniacale o ipomaniacale può sperimentare alcuni dei seguenti sintomi: umore persistentemente elevato, espansivo o irritabile, autostima ipertrofica o grandiosità, diminuito bisogno di sonno, maggiore loquacità del solito oppure spinta continua a parlare, fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente, distraibilità, aumento dell’attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) oppure agitazione psicomotoria, eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (es. spese eccessive, sessualità promiscua, investimenti avventati), oltre a pensieri di eccessiva autostima e di grandiosità; la differenza tra l’episodio maniacale e quello ipomaniacale è che intanto nel primo caso questi sintomi devono essere presenti per almeno 7 giorni, mentre nel secondo caso per almeno 4, e poi che mentre nel primo caso l’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali, o da richiedere l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche, questo non avviene nel caso dell’episodio ipomaniacale, che quindi in sostanza è meno grave di quello maniacale.
Naturalmente nessuna persona con disturbo bipolare I o II può avere tutti questi sintomi contemporaneamente e nessuna corrisponderà esattamente a questi modelli.

Prevalenza e Trattamento del Disturbo Bipolare
Il disturbo bipolare è un disturbo psicologico piuttosto diffuso nella popolazione, più di quanto si possa pensare. Gli studi epidemiologici hanno messo in evidenza che il disturbo bipolare è diffuso in tutte le culture e le etnie con caratteristiche invariabili. L’età media di insorgenza è intorno ai 21 anni con una prevalenza pari al 5,5% nella popolazione generale al di sopra dei 35 anni di età. In Italia colpisce lo 0,8% della popolazione.
Il trattamento del disturbo bipolare è sia farmacologico, a base di farmaci stabilizzatori dell’umore e antidepressivi (triciclici o SSRI), con l’obiettivo di riportare l’umore in equilibrio, sia psicologico, per fare psicoeducazione del disturbo, cioè aiutare il paziente a conoscere meglio il proprio disturbo, e quindi sviluppare la necessaria consapevolezza circa i segnali precoci di un viraggio dell’umore, per favorire l’adesione farmacologica, e per eliminare i fattori di mantenimento, cioè quelli che mantengono il problema nel presente.

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